Una lezione di “romanzo civile” per gli studenti

Per la settimana del libro il romanzo storico che unisce il Trentino alla Calabria attraverso il confino fascista e la riscoperta delle radici marrane 

Una lezione di storia, letteratura e impegno civile si è svolta nella Biblioteca Stefano Rodotà del Liceo Classico Telesio di Cosenza, nell’ambito della Settimana del Libro. Protagonisti dell’incontro, molto partecipato dagli studenti, sono stati l’autore e docente Pierluigi Pedretti e la professoressa Marta Leonetti, che ha dialogato con il collega sul suo ultimo romanzo, “Ester e il sovversivo”.

Il volume non è solo un racconto di finzione, ma un profondo esercizio di “romanzo civile” che usa la storia per interpretare il presente, come ha sottolineato l’autore.

La narrazione si snoda tra due mondi apparentemente distanti, il Trentino – terra di origine del protagonista maschile – e la Calabria, in particolare Grimaldi, paese d’origine di Pedretti e luogo del confino. Come ha spiegato la Prof.ssa Leonetti, i due territori sono legati da “asperità, bellezze e comunità rurali”.

Al centro della vicenda c’è Ludovico, definito nel titolo solo come “il sovversivo”. L’autore ha chiarito che l’aggettivo è provocatorio, poiché riflette il punto di vista del regime. “Quando Ludovico viene mandato al confino in Calabria non è in realtà un vero antifascista,” ha spiegato Pedretti. La sua piena coscienza politica e l’identificazione come sovversivo vengono acquisite paradossalmente proprio in terra calabra, una regione all’epoca spesso denigrata.

Nonostante la figura maschile sia il confinato, l’autore ha ammesso che la vera protagonista, quella che gli ha “preso la penna”, è Ester, la figura femminile.

Attraverso di lei, Pedretti ha inserito un capitolo poco noto della storia del Sud: la presenza delle comunità ebraiche (le Giudecche) e dei marrani, ossia gli ebrei che, per sfuggire alle persecuzioni, si convertirono solo in apparenza, praticando il giudaismo in segreto, nelle cantine dei loro paesi come Grimaldi, una tradizione che l’autore ha ritrovato documentata fino agli anni ’50.

Ester, in tal senso, diventa la custode di una memoria profonda, che unisce le contrapposizioni nette del romanzo – Nord e Sud, fascisti e patrioti – in un unico, complesso tessuto storico-culturale.

L’incontro ha visto l’alternarsi di letture e domande da parte degli studenti e si è concluso con la promessa dell’autore di una possibile continuazione, o “filiazione”, della storia dei due protagonisti.

B. Marchio Ufficio Stampa