“Chi si ritiene soddisfatto non è molto intelligente”! Così Piero Angela in una delle sue ultime interviste. A fargliela Marco Carrara, conduttore e autore su rai tre di “Timeline”, sul mondo dei social, e “Agorà” contenitore di approfondimento politico. Carrara, tra i 40 giovani più influenti in Italia secondo Fortune, è anche membro Unicef e Cavaliere della Repubblica. Incontrando gli studenti del laboratorio di redazione giornalistica ha raccontato loro come la frase di Angela abbia per lui rappresentato un monito a fare sempre meglio senza adagiarsi sugli allori. Ha raccontato di come sin da piccolo avesse avuto le idee chiare su cosa fare da grande: il presentatore! Ha quindi sempre lavorato in tal senso con tenacia e visione, cogliendo l’opportunità di un provino televisivo che lo ha portato lentamente alla scalata professionale. “Si parte dal basso e si dimostra con umiltà, resilienza e impegno di amare ciò che si fa. Quello della comunicazione è un ambito in cui vale la meritocrazia, se si hanno le giuste qualità vai avanti”. Ha quindi chiesto agli studenti cosa volessero fare da grandi per poi sottoporsi alle loro domande, domande che hanno spaziato dalla sua esperienza televisiva al libro scritto per raccontare i 70 anni della Rai. Stessa opportunità ghiotta per loro si è presentata con il secondo ospite di Music for change,la rassegna a sfondo civile organizzata dall’Associazione Musica contro le mafie, che oltre al concorso canoro ha ospitato dei panel su temi importanti per le nuove generazioni. Si è trattato di Savino Zaba conduttore radio-televisivo e voce di Radio Rai 1 e di tante altre emittenti radiofoniche nazionali, tra i protagonisti di tale e quale show e conduttore di “casa Sanremo”, “Unomattina storie vere”, e tanti altri contenitori di punta. Con lui il Laboratorio sotto la supervisione della tutor Telesfora Mosciaro e dell’esperta Barbara Marchio, ha chiuso in bellezza, ripercorrendo i 100 anni della radio, primo mezzo di comunicazione di massa da cui sono partiti tutti i grandi artisti. Zaba ha condiviso documenti significativi dello sviluppo della radio da contenitore istituzionale ufficiale a mezzo d’intrattenimento, in cui il pubblico da passivo è diventato interattivo. Dal primo annuncio nel 1924 di avvio della programmazione all’annuncio della fine della guerra e persino uno sketch comico con Arbore e Boncompagni. Una mattinata proficua e formativa grazie alla quale gli aspiranti giornalisti del Telesio, si fa per dire, hanno potuto guardare più da vicino il mondo della comunicazione, in cui l’intelligenza artificiale incombe. Carrara e Zaba sono stati concordi nell’affermare che mai si potrà sostituire il calore dell’espressività, l’errore umano, la ricchezza di pensiero e la creatività dell’uomo con l’IA, perchè restano fondamentali in questo lavoro come in altri.
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