A dialogo con Ferroni tra humanitas e natura

Gli studenti del Telesio condividono la preoccupazione del Professore sulla necessità di non varcare il limite e di agire subito per il bene della casa comune

Gli studenti del gruppo di lettura LIBER-I, coordinati dalle professoresse Marta Leonetti e Rosanna Tedesco, ed una rappresentanza delle classi del Telesio, hanno incontrato e dialogato con il Prof Giulio Ferroni, esperto tra i più autorevoli della Letteratura Italiana, che ha fatto ritorno nella Biblioteca Stefano Rodotà, dove venne per commemorare la figura di un suo studente modello prematuramente scomparso: Nuccio Ordine. Questa volta l’occasione è data dal suo ultimo lavoro che in un tour calabrese di presentazione sta portando all’attenzione di un variegato pubblico il rapporto tra “humanitas” e natura.

Il prof Ferroni ha raccontato il perché di questo prezioso lavoro dal titolo: “Natura vicina e lontana. Umanesimo e ambiente dagli antichi greci all’intelligenza artificiale” ed ha esortato i presenti ad un umanesimo responsabile che si faccia carico del problema ambientale, problema all’origine di tutte le crisi che stiamo vivendo. Un libro che attingendo al passato sempre attuale parla al presente, che rivendica l’autorità e il monito della storia e dei grandi che l’hanno abitata e ci interroga su questioni drammaticamente attuali.

“Se l’accrescimento della capacità di creare oggetti, della disponibilità a ridurli a scarto con la potenza distruttiva dello sviluppo industriale e del capitalismo, ci ha condotto a minacciare l’equilibrio di un ambiente su cui facciamo proliferare senza fine nuovi oggetti, nel folle circolo della produzione e del consumo, fino a mettere in pericolo la sopravvivenza nostra e di tanti altri esseri viventi, siamo però, i soli esseri della natura che possono prenderne coscienza e che hanno la possibilità di intervenire, di mutare rotta”.

In questo passo del saggio è evidente, come sottolineato dalla Professoressa Tedesco: “che il consumo di risorse, lo sviluppo insostenibile, la cecità della tecnocrazia e di una politica priva di visione, dal corto respiro, costituiscano una minaccia per la Natura e dunque per la sopravvivenza stessa dell’umanità”.

Gli studenti del gruppo di lettura LIBER-I del Telesio condividono la preoccupazione del Professore sull’essere in forte ritardo e sulla necessità quindi di agire subito, prendendo coscienza che occorre aver cura della “casa comune” secondo l’accezione dell’enciclica papale di Francesco.

A tal proposito Ferroni si è soffermato sui concetti di rimedio e limite:

“C’è la pretesa di affermare il modello umano sull’universo, in realtà il senso del  limite dell’umano è fortissimo nelle voci dei singoli umanisti. Dietro il trionfalismo c’è sempre la consapevolezza del limite. La virtù per Machiavelli, la politica per Platone, la fortuna per Petrarca, l’arte del rimedio si traduce nei tentativi di uscire dai propri limiti senza varcarne i confini. Oggi abbiamo bisogno di una prospettiva umanistica sul concetto di limite che è fondamentale dell’essere civile. Soprattutto se ci poniamo di fronte all’attualità bellica del mondo che ignora come tutto si consumi e riversi in questo pianeta”.

Dinanzi all’insensata ottusità di molti decisori politici ed economici l’unica luce positiva proviene dai giovani, spesso più sensibili degli adulti nel cogliere e comprendere il nocciolo del problema per farsene testimoni.

Le numerose domande poste al Professore, frutto dell’ampio ed approfondito studio svolto sul suo saggio ne sono la dimostrazione.

Interessanti i contributi offerti dai Proff. Giuseppe Autiero e Alberico Guarnieri, così come encomiabile il sostegno e la disponibilità del Dirigente Scolastico verso tali importanti opportunità formative per i nostri studenti.

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